domenica 5 maggio 2019

VALLE DEL SELE CILENTO - PIANO OSPEDALIERO CAMPANIA


On. Giulia Grillo,

Ministro della salute

On. Vincenzo De Luca,
Presidente Regione Campania
Gentilissimi,
a nome del Comitato popolare, scrivo alle S.S.L.L. affinché vogliano rivedere un piano
che, così come proposto, rappresenta un’ingiustizia e una mancanza di diritti senza
precedenti. Chi scrive è una cittadina Italiana, nata nel meridione e che da anni, per spirito
civile, porta avanti iniziative per l’osservanza sia dei diritti che dei doveri di noi cittadini,
così come previsti dalla nostra Carta Costituzionale.
Purtroppo spesso, in Italia, avviene che ciò che è valido per tanti non sia valido per noi
meridionali, portatori, da sempre, di una specie di croce addosso che, su più fronti, ci
differenzia dagli altri cittadini della Repubblica.
Fatte queste premesse, sempre a nome del comitato, desidero segnalare quanto avvenuto,
per noi di negativo, nei giorni scorsi su proposta del Governatore della Campania on.
Vincenzo De Luca, dicasi la proposta che, come noto, egli ha inviato al Ministero della
Salute e credo ad altri Ministeri, circa il piano Regionale Campano per l'edilizia
ospedaliera, onde ottenere la prevista approvazione ministeriale.
Leggendo il suddetto piano è stato appreso, con grande disappunto dei tantissimi abitanti
della Valle del Sele , come l'Ospedale Unico, appunto della valle del Sele, pur essendo
stato previsto con Legge Regionale N. 16 del 28 novembre 2008 e confermato con Decreto
del Commissario Ad Acta n. 49 del 27.9.2010, non figurasse tra le strutture Ospedaliere da
finanziare con i Fondi Europei 2014/2020.
Come facilmente comprensibile, detta omissione rappresenta un vero danno per noi,
cittadini di questa provincia, poiché, a causa della riorganizzazione del sistema sanitario
nazionale, nel passato abbiamo già dovuto subire la riorganizzazione di reparti ospedalieri
a sud della Regione Campania quali i P.O. (Presidi Ospedalieri di Eboli, Battipaglia,
Oliveto Citra e Roccadaspide), che sono stati costretti a modificare la loro struttura
originaria, accorpando fra di loro alcuni reparti; il tutto, ci era stato detto, in attesa del
“Finanziamento Progettazione e Costruzione” di un Unico Ospedale quello della Valle del
Sele, moderno e con reparti specialistici. Ospedale che avrebbe finalmente evitato una
mortificante e dispendiosa fuga di malati verso il nord Italia.
In merito a questi fatti vorremmo sottolineare come, a suo tempo, l’accettazione di
accorpamenti, così come previsti dal piano Nazionale e regionale, non sia stata cosa facile
per i tanti disagi che essi avrebbero comportato; infatti le popolazioni del territorio, in
fermento, scesero in piazza a manifestare, in modo civile e raccogliendo, in pochi giorni,
circa diecimila firme, attualmente in possesso della scrivente. Infine tutto fu organizzato
dalla popolazione affinché tagli e soppressioni non si verificassero.
Purtroppo la scure della spesa sanitaria, non tenendo conto delle legittime proteste,
implacabile si è abbattuta su di noi. Per calmare gli animi e porre fine alle agitazioni ci fu
solennemente promesso che il piano nazionale e quello regionale campano avrebbero
provveduto a dare una risposta concreta alle nostre urgenze e ai nostri diritti… cosa che
purtroppo non è mai avvenuta!
Oggi, dopo aver letto la proposta, Signora Ministra, Signor Presidente, i cittadini campani
e in particolari quelli del Comprensorio Sele, Picentini, Alburni, Cilento, Vallo di Diano
sono profondamente amareggiati, poiché, dopo tanta attesa, il progetto stilato dal
Governatore De Luca è la negazione più totale di quanto, invece ci era stato promesso,
ovvero: creazione, nell’aria interessata, di un ospedale per la valle del Sele; un
comprensorio che, si badi bene, come sopra detto, contiene gli abitanti del Sele, dei
Picentini, del Calore e degli Alburni, ossia una popolazione di circa quattrocentomila
abitanti, tra l’altro in forte espansione demografica. A questi territori vanno aggiunti il
Cilento e il Vallo di Diano (fatto da piccole realtà con paesi che a volte non superano i
mille abitanti), per un totale di circa settecentomila abitanti. Come dire: messi insieme, noi
della provincia, siamo più numerosi della Regione limitrofa, la Basilicata.
Appare evidente che settecentomila persone lasciate con carenza di ospedali in loco
verrebbero irrimediabilmente condannate a emigrare o… morire.
Infine si andrebbe a perpetrare un vero crimine umanitario ai danni dei meno abbienti.
Per questo, a nome del comitato, invito il presidente on. De Luca a rivedere e integrare il
decreto del piano Regionale Ospedaliero Campano, con l'avvio di un opera indispensabile
per un area così vasta, dando il via, come promesso, alla Costruzione dell'Ospedale Unico
della Valle del Sele, in un’ area già di proprietà della Regione Campania.
Una decisione del genere significherebbe rispettare i sacrosanti diritti dei cittadini, diritti
riassumibili nel cosiddetto “Diritto alla salute”, tutelato dall’art.32 della Costituzione.
Altresì il comitato prega vivamente il Ministro della Sanità a vagliare il piano Ospedaliero
della Regione Campania, a Lei presentato, e, volendo condividere la nostra richiesta,
sostenere la necessità d’integrare il piano medesimo inserendoci la creazione del nuovo e
irrinunciabile ospedale. Ciò rappresenterebbe un’umana risposta ai tanti abitanti di questa
disastrata e abbandonata provincia del Sud.
Cordialmente Assunta Nigro
COMITATO POPOLARE PER LA SANITA'
ARTICOLO 32 DELLA COSTITUZIONE
DELLA REPUBBLICA ITALIANA

giovedì 17 aprile 2014

CULTURA E TURISMO - Cartoline Illustrate della Città di Eboli.

UNA SERIE DI CARTOLINE DEDICATE ALLA CITTA' DI EBOLI

La Cultura sarà sempre il più grande veicolo per la crescita dei popoli. Questo è il motto che l'associazione "Voci di Donne" di Eboli ha voluto lanciare in questa primavera, per quanti amano e hanno a cuore la Città di Eboli.
Città millenaria, centro nevralgico e di confine, prima Lucana e successivamente Romana, crocevia strategico per armate e popoli pellegrini, da sempre punto di riferimento di Re, Imperatori e Governi per il sud Italia, grazie al suo territorio decantato da scrittori e poeti, ha vissuto grandi periodi di splendore e fervore.
Per questo e grazie all'impegno delle associate e alla disponibilità degli enti, si è potuto realizzare una collezione di Cartoline illustrate tematiche, sulla storia, l'arte e personaggi del territorio ebolitano.
Molto gradita l'indicazione e per questo si ringrazia la Soprintendenza del Beni Archeologici di Salerno AV BN CE e la dott.sa Giovanna Scarano direttrice del Museo archeologico di Eboli e della Media Valle del Sele, di don Alfonso Raimo parroco di S. Maria del Carmine e S. Eustachio con sede nella chiesa di S. Francesco in Eboli, dell'artista prof. Enzo Paudice e di Paolo Sgroia ideatore di “Eboli nella Storia”.
Ulteriori ringraziamenti vanno a tutte le attività commerciali, cartolerie, rivendite di tabacchi e attività di articoli per feste, che hanno accettato di condividere questa iniziativa per la crescita culturale del nostro territorio, che troppo spesso negli ultimi anni, è rilegato ai margini dei circuiti culturali e turistici regionali e nazionali.
Si informa, altresì che parte del ricavato sarà destinato al Comitato Umberto Nobile per la realizzazione di una statua in suo onore.
Assunta Nigro
Presidente Associazione Voci di Donne

sabato 29 marzo 2014

Eboli - Giornata in onore di Matteo Ripa

Oggi, nella nostra città Eboli, si celebra la giornata dedicata a Matteo Ripa, per questo l'associazione Voci di donne, da tempo si è attivata, creando un apposito Comitato in suo Onore, per dare una giusta collocazione nella storia al nostro concittadino. Matteo Ripa (Eboli, 29 marzo 1682 – Napoli, 29 marzo 1746) è stato un missionario italiano che dedicò la sua vita alle missioni nelle terre dell'Estremo Oriente cinese e istituì a Napoli il Collegio dei Cinesi, nucleo del successivo Regio Istituto Orientale, poi Istituto Universitario Orientale, trasformatosi nell'attuale Università degli studi di Napoli "L'Orientale".
Tra gli obiettivi primari di questo comitato vi è la restituzione dei resti di Matteo Ripa, che da un sopralluogo effettuato nel 2009, si trovavano in uno stato di totale abbandono, al di sotto dell'altare della chiesa di Santa Maria Assunta dei Cinesi in Napoli, chiusa al culto da anni a causa di crolli. 
Con il nostro continuo interessamento e in collaborazione con il presidente del Comitato per la Beatificazione della Venerabile Sr Serafina Di Dio, dott. Osvaldo Vincente De Mase, il Comune di Napoli fa sue le nostre richieste e durante la manifestazione del maggio dei monumenti la chiesa di Santa Maria Assunta dei Cinesi sarà in alcuni giorni, aperta al pubblico. 
Visto l'avvenimento di notevole importanza, in quanto la chiesa conserva le spoglie del nostro concittadino, questa Associazione ha programmato una visita guidata nel quartiere Sanità in Napoli sede del Collegio dei Cinesi fondato da Padre Matteo Ripa nel 1724.
Coloro che desiderano parteciparvi possono contattare questa Associazione.
Vocididonne@tiscali.it 3206025932 Assunta Nigro presidente



domenica 9 marzo 2014

Polo Nascite lettera aperta al Presidente Caldoro

Lettera aperta al Presidente della Regione Campania On.Stefano Caldoro

Egregio Presidente, le scrivo nella qualità di normale cittadina che aspirerebbe
a vivere in un paese normale, un Paese che fosse in grado di assicurare,
alle tante famiglie e ai tanti giovani, condizioni normali e dignitose; aspirazione logica
ma quasi sempre impossibile da ottenere oggi in Italia.
Infatti ancora una volta mi tocca registrare come le logiche dei partiti, per una serie di
interessi non certo rapportabili al bene del popolo, ci stanno trascinando nell'ennesimo errore sostanziale e culturale.
Nello specifico il mio dissenso è dovuto al nuovo accordo sul riassetto del piano
ospedaliero della piana del Sele, accordo conclusosi nei giorni scorsi con la scusante delle solite difficoltà economiche e che Lei sarà chiamato presto a firmare.
A proposito di dette difficoltà economiche vorrei rappresentarLe come le medesime non siano da addebitare a uno sperpero di denaro pubblico effettuato dal popolo bensì a motivazioni non proprio edificanti e che, a tutti note stanno sempre più irritando il popolo. In parole povere il popolo, ora, non ritiene giusto che possa essere chiamato a pagare sperperi altrui poiché ciò rappresenterebbe oltre al danno anche la beffa.
Infine i cittadini sono stanchi di una politica così poco lungimirante che effettua indiscriminatamente tagli sempre più consistenti alla Sanità, ovvero tagli che nella sostanza significano la negazione del diritto di una persona alla sua vita?
Pertanto, giunti a tal punto, comprenderà signor Presidente che noi, cosiddetti cittadini normali,
non possiamo più far finta di non vedere la perversità e il danno che andrebbero a provocare alcune decisioni che sono state prese, in questi giorni, nella nostra provincia; e in aggiunta assistere anche alle esternazioni positive che ne fanno i nostri politici locali i quali, unitamente al sindaco di Eboli, fanno a gara per prendersi i meriti di un accordo stipulato sulla Sanità della Piana del Sele, piano, invece, fortemente contestato dai cittadini soprattutto ebolitani. Infatti ci tornano davvero inconcepibili le dichiarazioni del nostro primo Cittadino quando afferma che "Questo Assetto Ospedaliero della Piana del Sele è 
stato concepito nell'interesse della Sanità locale". Ma di quale interesse parla?
Purtroppo con la nuova ripartizione non solo l'ospedale di Eboli diventerà un'ospedale con solo qualche reparto d'eccellenza per la Sanità locale, ma di contro e sicuramente, per noi ebolitani rappresenterà la perdita di una naturale continuazione della nostra storia, piccola o grande che sia. Infatti quando il Polo delle nascite sarà trasferito nella città di Battipaglia, noi perderemo quella identità natale che sta alla base della continuazione identitaria di una città e di una intera popolazione, comprendente non solo il territorio di Eboli ma anche quello più ampio che comprende tutta la Valle del Sele e di altri paesi intorno. A mio avviso se Carlo Levi ripassasse dalle nostre parti riscriverebbe il suo libro -Cristo si è fermato ad Eboli- con un più attuale: Cristo si è fermato a Battipaglia.
La presente recriminazione nulla ha a che vedere con l'amica città di Battipaglia, ma vuol semplicemente essere naturale difesa del territorio che ci ha dato i natali poichè, come Ella ben sa, Il luogo d'Origine È importante non solo per il nascituro ma anche per il luogo. E questo è facilmente desumibile allorchè una città da i natali ad un illustre personaggio di rilievo. Infatti a fare testo non è il luogo originario di famiglia ma quello ove, sia pure per pochi giorni, si è recata la partoriente.
Con questa logica e in forza di questo accordo ci risulta improponibile pensare che, nella provincia di Salerno, per dare la luce al proprio figlio ci si possarecare solo in pochi luoghi; ospedale di Salerno, Nocera, Battipaglia e Vallo della Lucania, togliendo con ciò la possibilità alla città in cui vivo di poter rivendicare la gioia e magari l'onore d'avere qualche futuro illustre concittadino. Tutto ciò rattrista me e tante altre donne poichè in questo modo noi ci vediamo togliere anche quei piccolissimi diritti che, tanto cari al Meridione, aiutavano a vivere e a conservare la propria identità. Gentile Presidente, forse per Lei, quanto sopra detto, potrà rappresentare ben poca cosa ma Le assicuro che per noi cittadini di Eboli e di altre città della Campania, la mannaia che sta per calare sul reparto delle nascite,rappresenta una sconfitta. Forse Eboli in cambio avrà Un Ospedale con qualche Eccellenza, e neppure questo, per come vanno le cose in Italia, È certo, ma di sicuro perderà parte della sua storia futura che, grande o piccola che avrebbe potuto essere, era pur sempre la continuazione di una comunità che non merita di vedersi estinta con semplice e ingrato tratto di penna.
Questa, dunque, la preghiera che Le rivolgo: oltre ai politici locali voglia per una volta ascoltare anche i semplici cittadini, ovvero dia attenzione a quelli che infine costituiscono il vero tessuto di un Paese che, come noto, viene mantenuto dal loro lavoro... sempre che questo lavoro sia ancora possibile trovarlo!
Cordiale Saluti. Assunta Nigro 

lunedì 16 settembre 2013

OPERAZIONE AVALANCHE - Eretto a Fiocche di Eboli un CIPPO Monumento .......in Ricordo.



http://www.youtube.com/watch?v=daOWstCWC7c

https://www.facebook.com/events/389949357783850/














Il 9 settembre 1943 sulle coste salernitane avvenne lo sbarco più imponente della storia, secondo solo allo sbarco in Normandia.
L' associazione " Voci di Donne" di Eboli, cui ho l'onore di presiedere, ha predisposto per tale evento, una cerimonia commemorativa per ricordare l'avvenimento, che si ritiene essere stato uno tra i più importanti dell' intera "OPERAZIONE AVALANCHE".
Tra i giorni 11 e 15 settembre del 1943 il località Fiocche di Eboli nei pressi di uno stabilimento della SAIM, società per l' essiccazione e la lavorazione del tabacco, avvenne una cruenta battaglia tra le truppe di liberazione angloamericane e quelle di occupazione tedesche.
La drammaticità dell'intera operazione vi fu quando, sul posto arrivarono da altri fronti dei rinforzi per le truppe di occupazione tedesche, causando il ripiegamento delle truppe da sbarco.
Il Comandante del V Corpo d'armata generale Clark, visto la situazione critica, inviò un messaggio al generale Eisenhouer perché riteneva che l'invasione era sull'orlo del fallimento. Ma solo grazie alla caparbietà di alcuni reparti, con azioni pilotate e l'operato di Comandi Superiori, si riuscì ad avere la meglio, aprendo cosi un varco per l'avanzata, dando vita alla Campagna d'Italia e alla liberazione.
Notizie dettagliate sull'avvenimento possono essere consultate sul libro di Angelo Pesce “ Salerno 1943 Operation Avalanche” Editore Ermanno Albertelli Parma.
L' Associazione “ Voci di Donne”, in collaborazione con il M.O.A Museum of Operation Avalanche di Eboli, il Gruppo Archeologico Ebolitano, con il coinvolgimento dei Comuni limitrofi, porrà sul luogo, nei pressi del Tabacchificio, un CIPPO Monumento.....in Ricordo, a perenne ringraziamento a quanti per la libertà dei popoli hanno donato la vita.
La cerimonia si terrà sabato 14 settembre c.a. alle ore 17,30 piazzale antistante ex tabacchificio in località Fiocche di Eboli
L'Intera Operazione Avalanche di fatto si concluse in Napoli, e il ricordo delle famose quattro giornate con la sommossa popolare ne fanno uno degli avvenimenti più importante della Città e della storia moderna.
Visto la ricorrenza degna di essere ricordata alle nuove generazioni per i valori libertà, per le tante vite umane troncate di civili e militari, considerato che a settant'anni i valori di unità nazionale devono essere sempre integri, il popolo pone la seguente epigrafe:






OPERAZIONE AVALANCHE

IN QUESTO LUOGO TRA L'11 E IL 15 SETTEMBRE 1943 SI SVOLSE UNA CRUENTA BATTAGLIA FRA LE TRUPPE DI INVASIONE ANGLO AMERICANE E QUELLE DI OCCUPAZIONE TEDESCHE, ESITO CHE DETERMINO' POSITIVAMENTE LA CAMPAGNA D'ITALIA.
IL POPOLO, A SETTANT'ANNI DAGLI AVVENIMENTI, AFFINCHE' LE NUOVE GENERAZIONI SAPPIANO E DIFENDANO I VALORI INSITI NELLA LIBERTA' E NON VADA PERSO IL RICORDO DEL SACRIFICIO DI TANTE VITE UMANE,
A MEMORIA PONE QUESTO CIPPO.

FIOCCHE DI EBOLI 14 SETTEMBRE 2013







Eboli 10 settembre 2013                       Il Presidente
                                                             Assunta Nigro



giovedì 9 maggio 2013

Scafati - Movimento Arancione Apertura Campagna Elettorale Lista Scafati Arancione.


ASSUNTA NIGRO Apertura Campagna elettorale di Scafati.
Ho accolto con particolare favore l'invito ad essere qui, questa sera,da parte della lista Arancioni per Scafati, come rappresentante del movimento arancione a sostegno del candidato Sindaco Nicola Pesce.
Come a tutti noto, oggi l'Italia sta vivendo la sua peggiore stagione politica, e ciò avviene perché  gli uomini delle varie coalizioni partitiche hanno sin qui evitato d’intraprendere quelle scelte coraggiose e lungimiranti che i cittadini attendevano da loro, con ciò dimostrando, per intero, disinteresse, oltre che una innegabile e spesso voluta incapacità operativa. Infatti, molto spesso quei politici che dovevano rappresentarci si sono invece autorappresentati, perseguendo anche dei fini poco limpidi e per nulla  rapportabili al bene dei cittadini, così tradendo la fiducia che attraverso il voto era stata loro consegnata.
Tutto questo rappresenta un’ amara realtà della quale dobbiamo prendere atto; e nel contempo riflettere sul fatto che quando l’Italia va allo sfascio, la parte peggiore la deve sempre sopportare il Sud poiché: se il NORD diventa povero, il SUD lo diventa sempre due volte. E purtroppo, parlando di amaro e di sfascio, prendere anche atto che i nostri giovani, con uno spaventoso balzo all’indietro di oltre cinquant’anni, oggi sono costretti a vivere le condizioni dei loro nonni, ovvero, aspirando a un futuro lavorativo, ripercorrere l’umiliante via dell’emigrazione.
Cosa dire se non vergogna?
Con  l'aggravante che, prendendo atto della disastrosa situazione creatasi anche al Nord, l’emigrazione non sarà ormai più in patria, come nella metà del secolo scorso ma in Paesi ancora più lontani. E qui si torna indietro addirittura di centocinquanta anni. Povera gioventù, poveri figli!
Vergogna sempre vergogna!!!
Ebbene care amiche e cari amici presenti, conscia che la società alla fine  non è altro che il prodotto di tutti noi,e che pertanto non possiamo contestarla senza assumerci anche noi delle dirette responsabilità per migliorarla, i ragazzi della lista Arancioni per Scafati lanciano la loro sfida, mettendosi direttamente in gioco. I ragazzi Arancioni, sostenendo Nicola Pesce Sindaco, vogliono creare i presupposti per non essere costretti ad abbandonare la loro bella terra, la loro Scafati .
I ragazzi Arancioni, ponendosi quale parte attiva in questa campagna, intendono, senza timori,  affrontare le tante spinose  e problematiche difficoltà che, come possono tutti testimoniare, sono rimaste insolute a Scafati. E perché ciò avvenga ritengono di dover riporre la loro fiducia in un sindaco giovane nella mente e nell'animo e risoluto come loro. E per quanto mi riguarda sono fermamente convinta che se c’è ancora una speranza o una via da percorrere, essa può identificarsi solo in questi giovani e in questo movimento. Signori lasciate che questi giovani lavorino per il loro futuro e che, in linea con quanto già fatto, possano insieme al dottore Pesce, comporre una squadra proiettata verso un nuovo modo d’intendere la politica, un modo che non deve più vergognarsi di se stesso e dei propri sistemi. E’ finita l’epoca dei favori poiché l’unico spazio oggi concepibile, per le nuove generazioni, è quello del diritto.
Prima, però, di porre fine a questo mio intervento vorrei ricordare, non le parole, ma i fatti intervenuti, e  che ben rappresentano il movimento dei “Ragazzi di Scafati Arancione”:
Infatti questi ragazzi, che oggi vi chiedono il voto, sono gli stessi che sulla questione ospedaliera, hanno, nel corso degli anni, lanciato un coraggioso campanello d'allarme, per evitare che il nosocomio scafatese fosse chiuso e forse svenduto per incapacità istituzionale dall'on.Paolino e dal sindaco (ancora per poco) Alberti. Oggi, nessuno può negare queste loro pesanti corresponsabilità, e neppure sarebbe possibile negare il sacrificio di questi ragazzi che hanno lottato duramente per evitare che fosse tolto, a Scafati, il diritto sacrosanto alla salute! .
Né a mio avviso valgono gli attuali appelli del sindaco Alberti che, di certo, non dice il vero quando afferma che riuscirà a far riaprire l'ospedale dopo la campagna elettorale: Insomma intende intervenire dopo che i buoi sono scappati dalla stalla. No! Oggi è tardi, così come torna intollerabile sopportare il ripetersi di tante menzogne di chiaro stampo elettorale. Se Alberti voleva, e dico io, doveva, fare qualcosa, avrebbe dovuto attivarsi prima. Avrebbe così evitato il disagio e le sofferenze di tanti poveri cittadini che sono stati resi privi, con la chiusura del nosocomio, dell’assistenza ospedaliera necessaria. Purtroppo, mentre il sindaco taceva, tanti cittadini sono andati incontro alla morte…e ci sono andati soli e abbandonati, senza il doveroso sostegno della comunità!  
Inoltre, sempre in questi mesi, Scafati arancione si è fatta promotrice della lotta contro un “modus operandi” palesemente clientelare. I giovani arancione si sono fatti parte attiva per chiedere  trasparenza in ogni atto pubblico e soprattutto nelle procedure elettorali; a tal fine  hanno proposto un sistema trasparente che caratterizzasse le varie fasi elettive. Queste proposte, per la loro validità, hanno trovato immediata  corrispondenza nella volontà popolare ed ora, e questo dispiace davvero, il sindaco  Aliberti, vorrebbe appropriarsi del consenso creatosi. In gergo ciò si definisce: operazione politicamente scorretta.  
Ebbene,  giunti a questo punto finanche la parola "VERGOGNA" potrebbe apparire  insufficiente!
Per concludere non resta che dire quanto da me inizialmente espresso:
la democrazia ci consente di scegliere, onoriamo il voto consegnandolo a chi, nel tempo, ha meritato il nostro rispetto, e s’impegna, con umiltà, a mettersi al servizio dei cittadini. Diamo fiducia alle persone giuste e, solo così, saremo in grado di ottenere una società diversa che ponga al centro, come dice la Costituzione, il diritto al lavoro, e quindi ad una ritrovata dignità del cittadino.
Lo Stato siamo noi… non gettiamoci via!
Per questo motivo il 26 e il 27 maggio votate La lista Scafati arancione con sindaco Nicola Pesce.

giovedì 7 marzo 2013

Filippo II di Spagna crea l'esercito Spagnolo

Figlio di Carlo V, Filippo II (1556-98), nato nel 1527, divenne erede di vastissimi territori (cosiddetti "latini"): Spagna, Italia meridionale (con Sicilia e Sardegna), Milano, Borgogna, Lorena, Bramante, varie province dei Paesi Bassi: Olanda, Limburgo, Gheldria, Zelanda, nonché Lussemburgo (con Namur), Fiandre, Artois... Era anche arciduca d'Austria e conte d'Asburgo, e naturalmente possedeva tutte le colonie spagnole. Cioè era infinitamente più ricco dell'altro erede, Ferdinando I, fratello di Carlo V, cui andranno i domini della Casa d’Austria, oltre al titolo della corona imperiale.La dinastia degli Asburgo di Spagna regnerà fino alla morte di Carlo II (1700) e, con alterne vicende, sino al Trattato di Utrecht del 1713, quando verrà soppiantata dal ramo Angiò dei Borboni di Francia, che, a parte la parentesi repubblicana e franchista del XX secolo, continuerà a regnare in Spagna (attualmente con il re Juan Carlos).


28 Febbraio 1571: In Spagna, Filippo II decretò l'organizzazione dell'esercito spagnolo.

La fanteria Terzi
Per quasi due secoli la terza era l'unità di base della fanteria spagnola. Questa unità aveva una personale e una serie di società di combattimento. Il terzo era una tattica di unità amministrative, ma anche e soprattutto nel XVI secolo e l'inizio del XVII secolo.

Il personale del Terzo
Il personale e il colonnello era stato una novità nel 1534, quando sono stati creati terzi. Il personale svolto ruoli amministrativi in ​​servizio o Pagamento intendancia ma anche la leadership militare del gruppo. Il personale era composto da:

il Range Master Inviare il terzo ed ha una guardia personale di 8 uomini. Il Range Master è anche capitano della prima società.
Nel complesso la Legione è chiamato come: Mendoza, Zuñiga, Velasco Mondragon .....
Sergente Maggiore è il secondo comandante della Legione, organizzati tatticamente aziende Tercio. E 'anche il capitano della seconda società ha due assistenti.
il MAG è responsabile per le finanze della Legione, ha tre assistenti.
il Barrachel Campagna è responsabile della disciplina e polizia militare. Dispone di 5 assistenti e un executioner
Cappellano maggiore è responsabile per i religiosi, ha due assistenti cappellano o ordinarie.
Furiel Sindaco è la carica del terzo del furiere.
chirurgo anziano si occupa del lato medico.
Il maggiore Drum è il capo di tutti i musicisti del terzo ed è responsabile per il rilascio istruzioni.
In totale, il terzo ha un organico di 29 uomini.

Società di combattimento 1534 - 1632
I Terzi aveva due tipi di società che combattono le aziende di picchieri e aziende moschettieri. Tutte queste società avevano lo stesso numero di uomini e gli stessi titoli o funzionari. Quest'ultimo consisteva di:
1 capitano e la sua pagina
Un tenente,
1 sergente,
1 campione o il logo,
2 e 1 Pied Piper Drums
1 cappellano, 1 e 1 furiel barbiere, per un totale di 11 uomini

Aziende spagnole sono stati divisi in squadre di 25 uomini sotto un caporale. Si può aggiungere che c'era un'altra suddivisione delle aziende, chiamate compagni che erano 6-12 uomini. Questi compagni non erano veramente combattendo una struttura, ma un gruppo di uomini che hanno condiviso la, ecc alloggio cibo ... questa struttura è stato importante per il morale e spirito di corpsde gli spagnoli famosi.

Nel 1534, i Terzi erano 8 aziende di picchieri e moschettieri due società. Le società erano composti da:

Picchieri: 11 ufficiali, 135 coseletes boobies (bretelle), 44 picchieri secco, 90 e 20 moschettieri moschettieri
Arcabuceros: 11 ufficiali, 35 picchieri secchi, 239 moschettieri e 15 moschettieri
Nel 1567, il duca d'Alba nelle Fiandre va con 4 Terzi che 10 società avevano Boobies ufficialmente 250 uomini e due compagnie di 250 uomini Arcabuceros. I Terzi di Italia e Spagna continuerà con compagnie di 300 uomini.

Imprese di 250 uomini erano costituiti da:

Picchieri: 11 ufficiali, 111 coseletes boobies (bretelle), 108 picchieri e 20 moschettieri secco
Arcabuceros: 11 ufficiali, 224 moschettieri e 15 moschettieri

A: Composizione di un Tercio di 12 aziende di 250 uomini:

2 x [11 ufficiali, 224 archibugieri e moschettieri 15]
10 x [11 ufficiali, 111 coseletes, 108 picchieri e 20 moschettieri secco]
B: Composizione di un Tercio di 10 compagnie di 300 uomini:
2 x [11 ufficiali, 35 picchieri secchi, 239 archibugieri e moschettieri 15]
8 x [11 ufficiali, 135 coseletes, 44 picchieri secco, 90 archibugieri e moschettieri 20]






Nota: Nelle terzi troviamo individui che sono nobili soldati che fanno parte dei Terzi a combattere come soldati prima di integrare posizioni più elevate in campo militare o civile. Troviamo anche soldati ristrutturate, questi sono gli ufficiali senza spese perché le loro aziende sono state rinnovate, la maggior parte di loro sono capitano o tenente, ma combattere come soldati.
Nella tabella seguente è una sintesi della composizione dei due tipi di Terzi si trovano nel XVI secolo, il Tercio di 12 aziende dell'esercito delle Fiandre e le 10 aziende in altri eserciti.

Terzi teorici di 12 aziende
Terzi di 10 aziende
Ufficiali con il personale
159 uomini
5,2%
137 uomini
4,6%
Coseletes
1110 uomini
36,7%
1080 uomini
35,7%
Piqueros secco
1080 uomini
35,7%
400 uomini
13,2%
Arcabuceros
448 uomini
14,8%
1220 uomini
40,3%
Moschettieri
230 uomini
7,6%
Uomini 190
6,3%
Armi da fuoco di relazione / Picche
0,31

0,95

Da questa tabella si può dedurre che un terzo ha avuto una media, in teoria, tra il 24% e il 49% dei tiratori. La realtà era ben diversa, malattie, diserzioni ridotto il numero di soldati disponibili in un terzo. Gli spagnoli anche la tendenza ad avere più archibugieri e moschettieri per aumentare la potenza di fuoco.

Ecco alcuni esempi della forza dei terzi in realtà:
- Nel 1567, quando il Duca di Alba organizza i suoi ultimi spettacoli in Italia, prima di andare a Fiandre, si incontrano in Lons-in-Saulnier quattro terzi con 49 aziende cioè moschettieri 8795 con 735 uomini (8,4%). Abbiamo una media di 180 uomini per ogni Azienda.


- Secondo Parker, 1567-1598, lo spagnolo ha inviato più di 63.000 bambini di richiamo Terzo esercito spagnolo delle Fiandre (erano 23 / inviati o creati nelle Fiandre 3, vedere il sito web di JL Sanchez). Gli uomini in media per ogni estableca rinforzo aziende in 134 uomini, siamo lontani dal numero teorico di 250 uomini per azienda.

- La figura seguente mostra la composizione delle 41 aziende di picchieri e moschettieri 9 aziende dei 4 Terzi spagnole (Napoli, Lombardia, Sicilia e Fiandre) dell'esercito delle Fiandre nel 1571. che 50 società avevano 7509 uomini, che dà una media di 150 uomini di ogni società.
Allo stesso tempo, 1571, in Italia il Tercio di Lombardia ha inviato 12 aziende e 1756 uomini (146 uomini / Azienda) lettere di vettura di Lepanto.
Composizione dei 7.509 uomini delle 50 imprese del Terzi 4 dell'esercito spagnolo delle Fiandre nel 1571. Abbiamo il 28% e il 66% sule tiratori, il rapporto dei tiratori / sule è 0,55.


- Nel 1580, il re di Spagna ha deciso di invadere il Portogallo e ha inviato il duca d'Alba di organizzare un potente esercito di campo. Questo esercito ha avuto:
3 Terzi Vecchie Italia, Lombardia (4 aziende), Sicilia (3 aziende) e Napoli (12 aziende) a 3.174 uomini (167 uomini per azienda)
4 Terzi nuovi rookies reclutato in Spagna, Luis Enrique (13 società e 2.305 uomini), la Perdo Ayala con 3500 uomini, il Bambino (12 società e 1.940 uomini) e Moreno (13 aziende e 2540 uomini). La media è stata di 179 uomini per azienda. Notiamo che gli spagnoli potrebbe ottenere più di 10 000 uomini inesperti per un'operazione militare.
- Anche per l'operazione contro l'Inghilterra nel 1588, l'esercito delle Fiandre aveva 4 Terzi spagnoli (Bobabilla, Queralt Leyva e Manrique), che aveva 82 aziende (65 di picchieri e moschettieri 17) e 8.710 uomini. Questi numeri mettere la società media a solo 106 uomini lontano dai teorici 250 uomini. In realtà il duca di Parma 6000 Spagnolo raggruppate solo per la guarnigione esercito invasore lasciando il resto.
- La figura che segue mostra la composizione dei 4 Terzi spagnoli (Coloma, Messia, Villar e Velasco) che invase la Francia nel 1596. In totale 44 aziende (16 per il primo, 14 per il secondo, otto per il terzo e 6 nel quarto) con 4.910 uomini furono inviati in Francia. Queste società avevano una media di 10 a 11 ufficiali, 28 picchieri, moschettieri e 66 archibugieri 6.

Composizione dei 530 ufficiali e 4.380 soldati e caporali delle 44 aziende che hanno invaso la Francia nel 1596. In questo caso abbiamo un rapporto tiratori / sule di 2.56.

- Nel 1601, un anno dopo la battaglia delle Dune un campione di fiammingo esercito era 6000 uomini divisi in 10,8% dei dirigenti, moschettieri 20,6%, 35,3% e il 33,4% arcabuceros di tette.
-Infine questa lista con la composizione del terzo della Lombardia nel 1622. Questo reggimento faceva parte del piccolo esercito di 3 Terzi (1 spagnolo, 1 e 1 Valon Contea) che operano nella Palatino (Germania), sotto il comando di Gonzalo de Cordoba. Questa terza avuto 16 ufficiali di stato maggiore, 16 aziende con 153 ufficiali e 1.175 soldati e caporali. Abbiamo una media di 9 a 10 ufficiali e 73 uomini per ogni società.

In conclusione un terzo della fine del Cinquecento e l'inizio del XVII secolo era tipicamente 1300 - 1500 uomini suddivisi in 12 al 15% delle aziende con 10 agenti, 30% e il 60% tiratori sule